CERAMICA
Ruvo di Puglia è nota per la sua produzione di ceramiche e per gli importanti ritrovamenti avvenuti nelle zone circostanti. Una delle attrazioni principali sono i famosi vasi di Ruvo, in creta dipinta e di notevoli dimensioni, testimonianza delle civiltà della Puglia pre-romana, conservati nel Museo Archeologico Nazionale, ospitato nelle sale di Palazzo Jatta, in una collezione di oltre duemila esemplari. Il museo custodisce anche l’importante vaso di Talos, risalente al V secolo avanti Cristo, dov’è raffigurata l’uccisione del gigante da parte degli Argonauti.
Prima del 1800 la città di Ruvo era praticamente sconosciuta agli studiosi. Su Ruvo, sulla sua storia e sui vasi nessuno sapeva niente. I contadini, infatti, quando nei propri terreni trovavano i vasi li frantumavano con le loro zappe perché erano interessati solo all’oro delle monete che vendevano poi a caro prezzo. Grazie ad alcune persone colte, si capì l’importanza di questi vasi ed iniziarono così vere e proprie ricerche. Nel 1820 il grande entusiasmo provocò la nascita di vere e proprie società di scavo che lavoravano anche fino a notte fonda: solo allora il nome della città diventò così famoso che importanti studiosi venivano spesso ad ammirare tutto quello che affiorava durante il lavoro. I popoli antichi avevano l’abitudine di seppellire insieme al defunto tutti gli oggetti utilizzati durante l’arco della propria vita: erano convinti che nella vita ultraterrena, cioè dopo la morte, potessero servire. (fonte palazzojatta.org)